Cass. nn. 24421e 24427 del 1 dicembre 2015 – Interpretazione dei contratti di lavoro

La Suprema Corte torna sul tema classico dell’interpretazione ex art. 1362 c.c. applicata al diritto del lavoro.

Con la sentenza 1 dicembre 2015 n. 24421 afferma che l’interpretazione imposta dall’art. 1362 c.c. «non esclude che nel momento iniziale del procedimento interpretativo, debba essere applicato il metodo letterale e, dunque, debba essere indagato il significato proprio delle parole, giacché questo momento del procedimento non può essere eliminato, la norma impone, invece, di negare valore al brocardo “in claris non fit interpretatio” e di procedere ad un completo esame ermeneutico del comportamento giuridicamente rilevante, senza fermarsi ad una ricognizione prima facie».

Sempre il 1 dicembre 2015 con la sentenza n. 24427, la Suprema Corte ha poi ulteriormente chiarito che «in materia di interpretazione di un contratto, le regole previste dagli artt. 1362 e ss. del codice civile non devono essere utilizzate secondo un preciso ordine di priorità, ma integrate tra loro, con l’obiettivo di individuare gli effetti giuridici dell’accordo».

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